mercoledì 21 maggio 2014

Ultime letture interessanti


Mi sono resa conto che  sono passati mesi dall'ultimo post riguardante le mie letture. Come al solito la mia incostanza ha avuto il sopravvento sui buoni propositi e non ho mantenuto l'impegno di parlarvi di un libro ogni settimana. Anche se non ho pubblicato nulla, ho comunque continuato a leggere, seppur a ritmo moderato; quindi oggi vi presenterò le ultime letture di questo periodo che hanno tutte dei temi in comune: la decrescita, la crisi attuale e il cambiamento di vita.
Bene, cominciamo!

VIVERE SENZA SOLDI di Heidemarie Schwermer - Ed Terra Nuova


 Questo libro racconta in prima persona l'esperienza di Heidemarie Schwermer, un' insegnante intelligente ed anticonformista che, ad un certo punto della sua vita, sente la forte esigenza di cambiare. Abbandona il lavoro, regala i mobili, lascia la sua casa e inizia un esperimento: vivere senza utilizzare denaro. Un'idea pazzesca, secondo il pensiero comune appartenente alla società dei consumi. Eppure lei ci riesce.
In rete esiste anche un bel documentario sull'esperienza di Heidemarie; vi lascio il link nel caso vogliate vederlo http://www.dailymotion.com/video/xuc0q4_film-completo-vivere-senza-soldi_shortfilms
Verso la parte finale del documentario, Haidemarie è ospite di una trasmissione della tv italiana, dove è invitata a parlare della sua vita senza soldi. Mi ha molto colpita e rattristata il modo in cui viene trattata, quasi come fosse un fenomeno da baraccone. Haidemarie è visibilmente agitata ed imbarazzata a causa delle domande superficiali ed inappropriate poste dalla conduttrice, non riesce a spiegare il suo punto di vista e alla fine, dietro le quinte, scoppia in lacrime.
No comment sulla misera superficialità della tv italiana... Per fortuna non la guardo più da 7 anni!


MANIFESTO PER LA FELICITA' di Stefano Bartolini - Ed. Feltrinelli



In questo saggio l'Autore analizza la crisi sociale dell'epoca attuale e propone alternative interessanti e realizzabili. Il nocciolo del problema è che lo sviluppo economico degli ultimi decenni corrisponde ad un progressivo declino delle relazioni sociali, questo perchè la cultura del consumo con cui, volenti o nolenti, siamo costretti a convivere, enfatizza valori quali denaro, successo, apparenza a discapito di valori e mativazioni intrinseche come affetti, senso civico, solidarietà. Questo porta a relazioni di scarsa qualità, amicizie superficiali, rapporti sentimentali di breve durata, alla tendenza a considerare l'altro come un oggetto e porta agli atteggiamenti con cui tutti noi, credo, dobbiamo nostro malgrado fare i conti quotidianamente nelle nostre relazioni sociali: bassa generosità, mancanza di empatia, elevato cinismo, ecc.
I responsabili principali della cultura del consumo sono il sistema economico e, putroppo, le istituzioni, scuola compresa.
Secondo l'Autore il cambiamento è possibile, ma bisogna lavorare molto: occorre cambiare la scuola, cambiare lo spazio urbano, ridurre la pubblicità, soprattutto quella rivolta ai minori.



L'EPOCA DELLE PASSIONI TRISTI  di Miguel Benasayag, Gérard Schmit - Ed. Feltrinelli





Gli Autori di questo breve ma intenso saggio sono due psicoterapeuti francesi che si occupano dei problemi dell'infanzia e dell'adolescenza. Preoccupati dalle sempre più numerose domande  di aiuto da parte delle famiglie, hanno analizzato le cause del crescente malessere che negli ultimi anni colpisce i giovani.
C'è una crisi pesante e diffusa, ma si continua a fingere che non ci sia, insegnando ai ragazzi  ad "armarsi" contro il mondo. Tutto deve servire a qualcosa e questo utilitarismo plasma le nostre vite, infiltrandosi nelle nostre relazioni come un virus silenzioso. L'antidoto consiste nel riscoprire la gioia del fare disinteressato, nutrendo le proprie passioni ed i propri talenti.
Un argomento che mi tocca molto e che sento mio.



Per oggi è tutto, amici... Alla prossima!


Giorgia

10 commenti:

  1. Vivere senza soldi è un libro che volevo leggere anche io.
    Ho visto l'ultima parte del video, quello di cui parli (mi riservo di vederlo per intero appena posso) e ho trovato insopportabile quel sorrisino di Licia Colò e il suo modo sottile di prenderla per i fondelli.
    Anche io sono convinta al 100% che si può vivere senza denaro. In fondo il denaro è un'invenzione dell'uomo, ed è anche un'invenzione ralativamente recente e come per tutte le invenzioni, ne possiamo fare a meno. La Natura ci ha già dato tutto! Certo, nella società così come è impostata non è possibile o comunque è assai difficile. Bisognerebbe partire da molto molto lontano! Creare una società non dei consumi ma una società della Condivisione.
    Utopia? Ma il mondo va avanti con i sogni!!!
    Un abbraccio
    Francesca

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  2. Condivido i vostri pensieri, in fondo sono gli stessi che albergano in questa confusa testolina.
    Ho sempre avuto la netta convinzione che questo assurdo mondo del consumismo sfrenato fosse solo l'ennesima diavoleria umana per rendere l'essere umano dipendente da falsi ed inesistenti bisogni.
    e che una volta assecondati i nostri bisogni primari il resto era ed è solo un mero superfluo.
    Ho cercato nel mio piccolo, di educare in questo modo i miei due cuccioli d'uomo, andando contro tutto e tutti.
    Ed ora proseguo la mia vita su questa scia, vivere del poco che ho, anche se questa volta non è solo una scelta ma è una necessità dettata da una forzata condizione.
    E sapeste come ci si sente leggeri, creativi e liberi...........infinitamente liberi di essere lievi ma immensamente profondi.
    Un abbraccio

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    1. Mi permetto di commentare un commento come se fosse mio il blog, ma mi permetto di farlo perchè conosco la sensibilità e l'intelligenza della padrona di casa!!!
      Il 90% dei nostri "bisogni" sono in realtà falsi, indotti dalla pubblicità e dal consumismo che si basa prioprio sulla continua invenzione di bisogni. Siamo entrati in una spirale di consumi da cui difficilmente si sfugge. Bisigna essere molto forti, controcorrente e alternativi per riuscire a sfuggire a questa logica. Io nel mio piccolo cerco di farlo e cerco, come fai tu, di insegnarlo anche ai miei figli. Il maschio è più ricettivo, con la femmina è più difficile. Sarà l'età (15 anni), sarà il suo sesso che la mette molto più in competizione con le coetanee da un punto di vista estetico, ma con lei è molto più difficile. Vedo comunque che i miei figli sono molto diversi dai loro coetanei: non sono legati alle mode, si accontentano di ciò che hanno, non hanno, tutto sommato, grandi pretese, e sanno apprezzare il dono di un uovo nella cesta o di un ortaggio raccolto nell'orto e consumato fresco fresco. La campagna aiuta in questo. Più difficile sarebbe se vivessimo in città, ma la città, a pensarci bene, è l'emblema del consumismo. Un luogo fatto per consumare e non produrre niente di indispensabile, un catino di consumatori e basta, l'eldorado del capitalismo, una vetrina di prodotti... senza grande sostanza... L'unica cosa che invidio alla città è l'offerta di arte, di teatro, di cultura che qui certo langue.
      Sono qui perchè voglio guardare il video. Dopo magari lascerò un ulteriore messaggio.
      A dopo
      Francesca

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  3. Ho visto tutto il film con grande difficoltà perchè qui oggi il segnale è assai debole. Molto interessante. Certo, è difficile smettere di vivere senza soldi e per me, che ho una famiglie e dei figli, è impossibile, però qualche suggerimento, qualche spunto può essere preso e fatto proprio.
    Penso di avere già messo in pratica molte delle cose che lei suggerisce, naturalmente, istintivamente e sono anche io convinta che la vita sia una cosa molto semplice. Avevo scritto tempo fa un post che si intitolava "Nasci, guadagna, consuma, crepa" che va in questa direzione. Penso davvero che leggerò il libro molto presto.
    Un abbraccio
    Francesca

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  4. Ciao ragazze! Sono felice che l'argomento delle letture proposte abbia suscitato il vostro interesse. Concordo con ciò che avete scritto. Da qualche anno sto cercando di informarmi riguardo a queste tematiche e pian piano mi rendo conto che il mio modo di vedere le cose ed il mio stile di vita sono cambiati. Purtroppo vivo ancora (e sottolineo ancora, perchè ho un progetto in testa) in città e questo mi limita nel senso che non posso avere un orto, le galline, la frutta dei miei alberi ecc. Di conseuenza il mio prgetto di decrescita è incompleto, faticoso e, talvolta, mi sembra un sogno irraggiungibile. Ma mi rendo conto che tutte le scelte che ho fatto nella mia vita, anche inconsapevolmente, mi hanno portata verso quella direzione che era ciò che il mio cuore desiderava pur non riuscendo a darne una definizione precisa, perchè non avevo le basi di conoscenze necessarie per capire e decidere.

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  5. Per quanto riguarda la storia di Heidemarie, credo anch'io che sia estremamente difficile vivere senza soldi in questa società. Personalmete non so se ci riuscirei, soprattutto non ce la farei a fare la vita da nomade, senza una casa mia. Ho letto in giro delle critiche cariche di astio immotivato verso questa donna che afferma e ribadisce più volte, con molta umiltà e serenità, di non voler insegnare nulla a nessuno; lei è una persona libera e, cresciuti i suoi figli, ha deciso di intraprendere questa strada mettendo in pratica la sua filosofia di vita, dimostrando che vivere senza soldi è possibile. Sinceramente non capisco perchè molte persone si sentano in dovere di critiicarla così ferocemente...Mah...

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    1. Questo tuo ultimo commento mi ha fatto immediatamente venire in mente la pratica che è comune in certe società orientali. Le persone, cresciuti i figli e raggiunta l'età della pensione, lasciano tutto e cominciano a vivere come asceti, vivendo di elemosine e girando di paese in paese alla ricerca della ricchezza spirituale. Quello che è considerato normale in India, per esempio, e invece ritenuta follia da noi. Heidemarie non ha fatto che quello che nella Grande madre India si fa da millenni!!!
      Un abbraccio
      Francesca

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    2. Non sapevo che in alcune culture esistesse quest'usanza. Io ammiro queste persone per la loro libertà ed apertura mentale.
      Grazie dei tuoi commenti, un bacione!

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  6. Ripasserò a leggere più attentamente perché vorrei trovare qualche libro per le vacanze

    A presto

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