domenica 29 settembre 2013

Autunno


Pomeriggio piovoso di inizio autunno, niente di meglio che proseguire con i lavori per dicembre.
Tavolinetto portatile di fronte alla finestra, tutti gli attrezzi del mestiere posizionati, e via! Si dipinge, finalmente!!!

E stasera tortino di zucca gratinata al forno :-)

Buona serata, amici!

martedì 17 settembre 2013

Lavori di settembre



 

Sta arrivando l'autunno.
 Si sente nell'aria e si percepisce osservando il cambiamento della luce che ha perso il biancore accecante dei mesi estivi e si è fatta dolcemente dorata.

Mi piacerebbe tanto vivere questa bellissima stagione in mezzo ai boschi, invece devo accontentarmi dei pochi sparuti alberi dei giardinetti pubblici. Questo mi fa ricordare che non ho ancora ricevuto conferma per quanto riguarda la casetta in montagna di cui vi ho raccontato nel post Nuove prospettive. Ancora quattordici giorni e poi dovrò rinunciare...


Nel frattempo continuo a lavorare a delle nuove tavolette che mi piacciono molto e che vorrei portare al terzo appuntamento di Artigianando, domenica prossima.
Con settembre ricominciano i miei corsi e gli impegni, il tempo per dedicarsi alla pittura diminuisce, nonostante io la consideri parte importante del mio lavoro, devo necessariamente dedicarmi anche alle altre cento incombenze quotidiane.






Come si riesce a fare tutto quello che si ha in testa?
A mio parere per una donna trovare tempo per dedicarsi pienamente ad un'attività che richiede concentrazione e costanza è più difficile rispetto ad un uomo. Oggi, per esempio, mi sono alzata, ho preparato la colazione, mi sono vestita e truccata, ho portato fuori il cane, ho fatto la spesa, una torta, il pranzo, ho lavorato, sono rientrata, ho preparato la pizza, riportato fuori il cane, cenato, preparato la verdura per domani; erano ormai le 22 quando mi sono seduta qui al mio tavolo per controllare la posta elettronica e dare uno sguardo al blog... E ora, secondo voi ho voglia di mettermi a dipingere? Certo che no! Invece il mio compagno si è alzato, ha fatto colazione, ha lavorato ai suoi progetti, ha pranzato, ha lavorato ancora ai suoi progetti, ha cenato e ora sta guardando un film!
 Cosa c'è che non va? Perchè una donna deve fare spese, torte, pizze, lavoro e si sente pure in colpa?

Voi,  care amiche, come fate?







venerdì 13 settembre 2013

Sèraphine

Ieri sera ho visto Sèraphine, un film del regista Martin Provost, che mi ha emozionato profondamente. Da tempo non mi accadeva di rimanere così colpita e commossa davanti ad un film, inoltre mi ha permesso di scoprire la pittura di un'artista che non conoscevo.

La pellicola racconta la storia vera della pittrice Sèraphine de Senlis (il cui vero cognome era Louis), un'umile e taciturna donna delle pulizie che di giorno lavorava duramente al servizio dell'indifferente e agiata borghesia della provincia francese di inizio Novecento, e di notte, in segreto, dipingeva fantastiche composizioni di fiori e frutti nella sua misera stanza in affitto, con colori che fabbricava lei stessa.

Sèraphine non ha ambizioni, non sa nemmeno di possedere un talento, anzi, forse se ne vergogna; dipinge spinta da un impulso irrefrenabile che lei, nella sua semplicità, spiega come l'obbedienza ad un ordine ricevuto da un angelo o dalla Vergine Maria, mentre si trovava a pregare in chiesa. Sèraphine, infatti è molto credente ed ha passato la sua giovinezza a lavorare come domestica in un convento di suore.

Il destino vuole che si trovi a servizio nella casa in cui, nel 1915, arriva come nuovo inquilino il critico d'arte e gallerista tedesco Wilhelm Uhde e che egli veda casualmente un piccolo dipinto di Sèraphine raffigurante delle mele e se ne innamori, decidendo immediatamente di acquistarlo. Un incredibile colpo di fortuna e una speranza per Sèraphine! Purtroppo scoppia la guerra, Uhde è un nemico ed è costretto a fuggire. La pittrice passa anni difficili e solitari, quasi in miseria, nella sua stanzetta sempre più invasa dai quadri che lei continua incessantemente a dipingere. L'unica sua consolazione è il contatto con la natura: Sèraphine è una donna selvatica, vaga da sola per la bellissima campagna francese, fa il bagno nel fiume in cui raccoglie l'argilla per fare i suoi colori e, nella contemplazione dei maestosi alberi, si rigenera e trova la pace. Tutto questo è raccontato nel film attraverso scene che io ho trovato poetiche e bellissime.
Yolande Moreau è  davvero eccezionale nell'interpretazione di Sèraphine, commuove ed emoziona dall'inizio alla fine.


Dopo la guerra Uhde torna in Francia  e ritrova Sèraphine, invecchiata ed indebolita dalle privazioni e dal duro lavoro. Rimane molto colpito dall'evoluzione della sua pittura, compra i suoi quadri e programma addirittura un'esposizione a Parigi, le passa un assegno mensile in modo che lei non debba più fare la serva ma possa dedicarsi totalmente all'arte. Per la seconda volta sembra che i problemi della pittrice siano finiti, invece la sorte si accanisce ancora contro di lei. Dopo qualche tempo, infatti, Sèraphine comincia a dare segni di squilibrio mentale, finchè nel 1929 viene ricoverata in manicomio, dove morirà in una notte d'inverno del 1942, senza aver più toccato i pennelli: "la pittura è scomparsa nella notte" aveva detto ad uno psichiatra, durante un colloquio. Sola e dimenticata verrà sepolta in una fossa comune.

Solo Uhde non la scorderà mai. Fino alla sua morte egli continuerà caparbiamente ad organizzare esposizioni per far conoscere l'opera di questa sfortunata artista. Grazie a lui, oggi i dipinti di Sèraphine de Senlis si trovano nei musei di tutta Europa.



mercoledì 4 settembre 2013

Icona misteriosa



Ecco il nuovo "paziente" di Laboratorio Oltremare, pronto per ricevere le prime cure!

Sono contenta di questo incarico perchè si tratta di una vera icona antica! Speravo che me ne capitasse una, ma non ci contavo. Invece il mio amico collezionista Antonio l'ha scovata non so dove e me l'ha portata immediatamente.

L'icona raffigura una santa vestita con un mantello rosso su veste nera, nella mano sinistra impugna una croce, nella destra  una coppa contenente una macabra testa mozzata (forse S. Giovanni Battista?). Il dipinto presenta nella parte alta la classica iscrizione che indica l'identità del personaggio raffigurato; quando la decifreremo ed avremo compreso il significato degli attributi con i quali il personaggio è stato rappresentato, sapremo chi è la  severa santa che ci osserva dall'antica tavola... Per il momento il mistero rimane!