venerdì 28 febbraio 2014

Profili



Cari amici, buon venerdì!
Ero impaziente di mostrarvi queste due creazioni! Quindi oggi ho fatto tutto di fretta per riuscire a ritagliarmi il tempo di terminare la montatura del pendente rotondo e fare le foto per il blog.

Ho ricevuto molti complimenti per i pendenti pubblicati nel post precedente, devo ammettere che non me l'apettavo.
 Vi confesso che mi ha fatto tantissimo piacere; addirittura per l'emozione e l'entusiamo di creare, in queste ultime notti, ho avuto difficoltà a prendere sonno, oppure mi è capitato di svegliarmi  prima dell'alba e cominciare a pensare a tante creazioni nuove che vorrei realizzare.

Oggi vi presento due delicati profili femminili dipinti a mano su legno con tempere alla gomma arabica e decorazioni dorate.

Pendente Profilo di fanciulla bruna

Pendente Edera


Edera in lavorazione


Ora vi lascio: la mia cagnolina mi aspetta per la passeggiata serale... E poi, serata dedicata alla pittura!



A presto!


Giorgia

martedì 25 febbraio 2014

Pendenti dipinti a mano su legno






 Pendente Madonna rinascimentale  (omaggio a Raffaello)




Ecco alcuni pendenti che ho realizzato negli ultimi mesi. Sono dipinti a mano su legno preparato con un sottile strato di gesso, i colori sono tempere naturali.


Lavorazione  e materiali usati


 Pendente Fanciulla Liberty  (Omaggio a Mucha)

 Pendente  Pavone con fiori rosa

Questo pendente raffigurante un pavone  è decorato con foglia d'argento. E' un mio disegno che inizialmente non mi piaceva, ma ieri ho provato ad indossarlo su un maglioncino nero  ed ho cambiato idea :-)

 Ciondolo L'Albero del Sogno (ispirato alla pittura folk)
.
Questo l'ho terminato sabato. E' dipinto sui supporti rotondi comperati ad Abilmente giovedì.





Eccolo indossato!


Ciondolo Ceramica Blu

Questo pendente è stato realizzato la scorsa estate. E' ispirato alle bellissime decorazioni delle ceramiche tipiche delle isole mediterranee.

Pendente Il Basilisco
Questo è decorato con elementi dorati a foglia realizzati con gesso in rilievo (a pastiglia). La composizione sembra semplice, ma in realtà ha richiesto ore di lavorazione a causa delle numerose decorazioni minute fatte a pennello.



Infine, coppia di orecchini e anello raffiguranti un bel draghetto nero, anche qui le decorazioni sono in foglia d'oro.


Bene, spero vi piacciano queste creazioni e spero di riuscire a realizzarne altre molto più belle!


A presto


Giorgia

venerdì 21 febbraio 2014

Andiamo alla fiera della creatività

Opera di Julius Le Balnc Stewart

Ieri sono andata a visitare Abilmente, la fiera della manualità creativa a Vicenza. Ero già stata  all'edizione autunnale dello scorso anno e sapevo che mi aspettava una giornata di impegnativa e stancante  lotta con centinaia di determinate donne creative cariche di borse e zaini pieni di preziosissima merce creativa... 
Già, creatività, creatività, oggi siamo tutti creativi, mi ci metto dentro pure io in questo calderone colorato, non è una critica. Si tratta piuttosto di un'amara riflessione: cosa ci è rimasto, oggi in questo Paese, al di fuori della creatività e della fantasia, uniche cose capaci di farci ancora sognare un pochino?

Ho comprato pochissimo perchè i prezzi non sono affatto bassi. Mi servivano i supportini di legno leggero per realizzare i famosi pendenti dipinti a mano di cui vi ho parlato in vari post. Poi ho acquistato qualche minuteria per montarli sulle catenine.



Un padiglione di Abilmente


Dopo le mostre ed i mercatini di Natale la mia ispirazione è andata a farsi un giro in altri lidi: non ho creato più nulla. Infatti il blog si è riempito di post di libri e ricette, di pittura neanche l'ombra.
I motivi sono vari. Uno di questi è quello economico, per cui spesso mi sono trovata a chiedermi se il gioco valesse la candela. La risposta è: no.
 Al contrario, cari amici, la risposta dovrebbe essere: sì!
 Perchè le motivazioni per cui si crea, si dipinge, si scrive, si suona, dovrebbero essere intrinseche e non estrinsiche, cioè economiche.
E' indubbiamente vero che i materiali costano molto, la partecipazione agli eventi richiede soldi, la benzina per andarci costa e quando sei là con il tuo stand per 10 ore di fila devi pur mangiare una panino al bar! Le ore di lavoro che hai messo nei tuoi manufatti non le contiamo nemmeno: del resto sei una creativa, lavorare per te è divertente. Certo, però se alla fine della giornata dal tuo portafoglio si sono volatilizzati  i 30 euro che avevi e non sono  entrati nemmeno 10 centesimi, cominci a porti delle domande. Soprattutto se non sei Lapo Elkann.

Pensare sempre agli aspetti economici è stressante e deprimente. Tutta la vita oggi si basa su motivazioni economiche e strumentali, e invece sarebbe così bello pensare ad altro!



E' vero che la fiera della creatività rientra anch'essa nell'ambito degli eventi consumisti, gli espositori vanno per vendere ed i visitatori per comprare, certo, però si va a vedere anche, e soprattutto, per quanto mi riguarda, per respirare una certa aria. L'aria dei sogni, l'aria dell'angolo bello, del praticello verde da cui si può alzare lo sguardo e vedere le stelle brillare. Ieri, tutte quelle donne con i loro sacchetti stretti in mano e gli occhi scintillanti, il cervello fumante di idee ed i piedi doloranti, a me dicevano esattamente questo.

Andare mi ha fatto bene, sono tornata a casa con  una rinnovata voglia di fare.

La creatività va nutrita in tutti i modi possibili.


A presto!


Giorgia

venerdì 14 febbraio 2014

Biscotti di mais e uvetta per S. Valentino


Ieri ho fatto questi deliziosi biscotti con la farina di mais "fioretto" che mi ha regalato mia madre.
Sono dolci molto simili agli zaletti veneziani, però io ho voluto semplificare un po' la ricetta rendendola più leggera, mettendo meno burro, niente latte intero e meno della metà delle uova richieste; inoltre ho dimezzato anche la quantità di zucchero, visto che la ricetta prevede l'uvetta che di per sè è molto dolce.  Il risulato sono dei biscotti un pochino più croccanti, rispetto ai morbidi zaletti, perfetti per la colazione o per un dolcetto dopo cena da gustare accompagnato da un vino dolce.

Sapete, la mia mamma ha cominciato, da qualche settimana, ad usare internet per leggere il mio blog. Fino a poco tempo fa non distingueva un pc da un'aspirapolvere, era convinta che solo premendo il tasto di accensione tutto potesse esplodere, facendo una nuvoletta a forma di fungo, come nei fumetti! Ma in poche settimane ha imparato ad accendere il pc, collegarsi ad internet, cercare e trovare il blog, spegnere correttamente il pc.
Mamma, so che mi leggi: sei stata bravissima e sono veremente fiera di te!!!

E dopo questo attacco di mammismo italiano, ecco la ricetta:

ingredienti:
150 g di farina di mais fioretto
75 g di farina di frumento 00
70 g di zucchero
70 g di burro ammorbidito
80 g di uvetta
1 uovo
un pizzico di sale
un cucchiaio di lievito per dolci
potete aromatizzare con la scorza di limone o con un bicchierino di rhum.

Impasto pronto per formare i biscotti




Procedimento:
mettere in ammollo l'uvetta in acqua calda mescolata con un bicchierino di rhum.
Unire le farine con lo zucchero, lievito e sale ed aggiungere il burro morbido tagliato a dadini; amalgamare bene il tutto con le mani. Aggiungere l'uovo e l'uvetta strizzata, impastando fino ad ottenere un composto lavorabile ed omogeneo. Quindi formare velocemente i biscotti ( il composto non è adatto ad essere lavorato per molti minuti, perciò vi sconsiglio l'utilizzo di formine. Io ho formato dei rotolini e unendo le due estremità ho ottenuto delle ciambelline).
Disporre i biscotti su una teglia coperta da carta forno e cuocere per 12-15 minuti a 180°.




Si conservano in una scatola di latta per circa una settimana... se vi durano così a lungo ;-)




Buon S. Valentino, amici!



lunedì 10 febbraio 2014

Biscotti delicati e... lotta all'ultimo sangue con il veterinario!



Buona settimana, carissimi!
Stamattina, speravo di svegliarmi con il sole, vista la bella giornata di ieri, invece pioggia, pioggia, pioggia, e vento! E basta, dai!!! Il mio compagno ha trovato acqua persino in auto, sotto il sedile del guidatore. Chissà come ha fatto la pioggia ad infiltrarsi fin lì?!

Ho fatto dei biscottini con la farina di riso, leggeri, delicati e buonissimi. Vi lascio la ricetta, per cominciare la settimana con qualcosa di buono.

Ingredienti:
80 g di zucchero
250 g di farina di riso
70 ml di olio di semi
2 uova
1 bustina di vanillina
un pizzico di sale
gocce di cioccolato
Prcodimento: unire zucchero e uova in una ciotola e montare con una frusta per qualche minuto. Aggiungere la farina di riso, la vanillina, il pizzico di sale, poi l'olio e amalgamare bene tutto, infine aggiungere le gocce di cioccolato. Formare un impasto solido ed omogeneo. Coprire e mettere in frigo per una mezz'ora.
Fare delle palline della dimensione desiderata ed appiattirle semplicemente formado dei dischetti. Disporli su una teglia coperta da carta forno e cuocere a 180° per 10-12 minuti.



Stamattina, combattendo con le raffiche di vento intenzionate a strapparmi l'ombrello di mano, ho portato la mia cagnolina dal veterinario per fare la terza iniezione di antibiotico; ne ha già fatte una giovedì e una venerdì. Tutto per un'infiammazione alle ghiandoline sotto la coda. Che brutta rogna, amici, queste invisibli e oscure ghiandole! Non potete capire, se il vostro cane non ci è passato... o se non avete cani. Sembra tutto tranquillo, e invece, un giorno, all'improvviso, il cane pare inseguito da un'orda di calabroni invisibili, corre spaventato per tutta la casa piangendo e strisciando il posteriore per terra. Le prime volte non capite cosa diavolo stia succedendo. Vi avvicinate e guardate sotto la coda... oddio! Il vostro amico ha due noci rosse e gonfie proprio lì! Allora giù punture di antibiotici e antidolorifici, sì perchè queste ghiandole infiammate sono dolorossissime.

Siccome la mia cagnetta ha una fifa tremenda dei veterinari, ogni volta che la porto mi preparo psicologicamente e fisicamente, come se dovessi andare in guerra. Respiri profondi seguiti da 10 minuti di yoga; vestiti comodi per essere pronta e scattante se per caso sono costretta a fare un gesto atletico improvviso per evitare che la mia beniamina pianti le potenti  zanne nella mano del dottore, scorta di crocchette e bocconcini per distrarla dai suoi intenti assassini; naturalmente lei se ne frega: il suo unico scopo è distrarre me e il medico per poter fuggire il più lontano possibile da quel posto abominevole, puzzolente di medicinali e disinfettanti.

Stamattina è stata una dura lotta. Già il tempo era piuttosto inclemente, con il vento che portava via l'ombrello; mettici anche il  solito pirla  con fuoristrada sfrecciante,  incurante delle pozzanghere grandi come il lago di Garda che immancabilmente finiscono addosso a qualche malcapitato pedone trascinato da un cane nero, mettici che il cane nero, portato con un trucco ai giardinetti delle poste, si rifiuta di proseguire perchè ha capito che svoltando a sinistra si finisce diretti nella tana di quell'odioso essere in camice bianco, e quindi comincia a tirare con tutta la sua forza nella direzione opposta; mettici che il cane nero, tutto bagnato, una volta issato con grande sforzo sul tavolo dell'ambulatorio, comincia a ringhiare divincolandosi come un ossesso, e il veterinario: "Ferme, state ferme! Signora, così rischia che la puntura la faccio a lei!". Eh, ferme, ferme! facile dirlo! Ecco, metti tutte queste cose insieme e capisci perchè anch'io odio il veterinario.

E domani, quarta e, spero, ultima puntura. Sto già pensando ai tragitti-trucco per impedire alla mia furba amica di mangiare la foglia e capire troppo presto la nostra meta.




Uff... A presto, cari.

venerdì 7 febbraio 2014

Il giardino dei segreti di Kate Morton

Ciao a tutti e buon venerdì! Ho notato che i post sui libri che leggo vengono pubblicati sempre di venerdì. Non sono pianificati, succede che di venerdì mi viene voglia di parlare di libri...
Veniamo dunque al libro di oggi.
Si tratta di un romanzo bello polposo che, a dispetto delle sue 591 pagine, risulta molto scorrevole e si legge velocemente. Io l'ho letto quasi tutto tra sabato e domenica, bloccata in casa dal tempo piovoso e dal raffreddore.

E' una storia tutta al femminile, in cui tre donne, vissute in epoche diverse, sono legate da un segreto che solo l'ultima delle tre, Cassandra, sarà in grado di scoprire, mettendo al loro posto tutti i tasselli e riuscendo, grazie a questa coinvolgente esperienza, a sciogliere alcuni nodi dolorosi della sua  vita.
Il racconto si apre nel 1913, anno in cui troviamo Nell, una delle protagoniste, bimbetta di circa quattro anni, sola e sperduta a bordo di una nave che dall'Inghilterra la sta portando verso l'Australia. Nell non sa dove sia finita la misteriosa signora che l'ha fatta salire sul transatlantico; tutto ciò che possiede è una valigina bianca che contiene un abitino elegante, una spazzola e un libro di fiabe. Durante la traversata si sente male e al suo risveglio non ricorda nulla del suo passato. Giunta a destinazione, si ritrova sola ed impaurita sulla banchina di un porto. Qui viene soccorsa da un ufficiale che la porta a casa con sè.

Molti anni più tardi, nel 2005, Cassandra riceve in eredità  dalla nonna Nell un vecchio cottage sulle scogliere della Cornovaglia; sull'atto di proprietà della casa, una frase: "Per cassandra, che capirà perchè." Spinta da queste parole e dal mistero  di cui è ammantata l'intera esistenza dell'amata nonna, Cassandra parte per l'Inghilterra e inizia le sue indagini per scoprire gli oscuri segreti nascosti nel cottage e nel suo bellissimo giardino sospeso sul mare.
La storia è senza dubbio avvincente, ben scritta, con uno stile scorrevole e delicato. Uno degli aspetti che più ho apprezzato è il risalto che viene dato al cottage, con i suoi fantasmi, le sue stanze intatte e polverose: un luogo stregato, un nido rassicurante per i buoni, un luogo pericoloso e maledetto per i cattivi, come nel vecchio libro di fiabe della bambina.
  Purtroppo, come spesso accade in questo tipo di romanzi, l'autore cade, più o meno rovinosamente, sul finale. Sicuramente molti non saranno d'accordo con me, ma, a mio parere, negli ultimi capitoli alcuni punti della trama risultano poco credibili; vedi la lettera che narra un rapimento, sbucata dal nulla dopo 30 anni e, ancora peggio!, la storia improbabile e poco sviluppata del concepimento della piccola Nell, che meritava sicuramente maggior approfondimento, visto che qui si comprende finalmente chi siano i suoi veri genitori, dopo quasi 500 pagine! Be' questo mi ha fatto proprio cadere le braccia!

A parte il finale, se lo trovate in biblioteca o in edizione economica (Sperling & Kupfer, euro 10,90), vi consiglio di leggerlo, perchè è comunque una bella storia, capace di tenere il lettore col fiato sospeso e farlo sognare, trasportandolo per qualche giorno sulle  suggestive scogliere della Cornovaglia a caccia dei fantasmi del passato.


Alla prossima;-)