lunedì 24 agosto 2015

Evocazioni


Cammino sulla ripida strada ombrosa.
E' un pomeriggio di fine agosto in cui l'estate tende già la mano verso un timido autunno.
Il cielo è grigio; gli alberi, smeraldi accesi da fugaci sprazzi di sole.

 So che tra poco ritroverò una vecchia amica.
 Già la scorgo lassù,  un po' si nasconde tra le foglie dei noccioli; mi appare immota e rassicurante come una madre.
E' l'antica e solitaria contrada, con le belle case disabitate sospese sulla  valle.




Un passo ancora, sono entrata  nella gemma adamantina nascosta in fondo al mio cuore.

Silenzio, pace e vento, i cari compagni di questo cammino.






Le antiche pietre delle case diroccate mi parlano in una lingua che io sola posso comprendere.
Allora mi affaccio ad una finestra buia: chiedo il permesso agli spiriti prima di varcare la soglia sghemba.
Osservo la rovina irreparabile: una tregua miracolosa precede il disastro definitivo e l'oblio che seguirà.




Il nero focolare morto racconta storie di neve e di notti dimenticate, di streghe sbiadite volate via, dentro il camino.
Uno scheletro di scale si arrampica in alto, fino al tetto; attraverso le tegole superstiti  ora vedo sfilacci di nuvole.






Nel bosco intorno silenzio cristallino e profumo eterno di ciclamini nascosti.





All'improvviso la luce cambia, si fa opaca e soffia forte il vento che stacca le foglie dagli alberi.
Per un istante soltanto, in quest'ora misteriosamente segnata, un'arcana divinità si avvicina;
poi torna a nascondersi nel folto del bosco, scompare  nella roccia della montagna...
 E a mezzanotte canta con la voce remota del Barbagianni.





Giorgia




venerdì 21 agosto 2015

La Casetta s'ha da fare!

Amici, ieri ho ottenuto il tanto sospirato prestito per la ristrutturazione della mia Casetta in montagna!!!!! Mi sembra incredibile: ce l'ho fatta!!!!!!!!!!

Lunedì contatterò l'impresa edile, riprenderemo in mano i progetti finiti nel cassetto e, se tutto va bene, finalmente dopo due anni d'attesa, si comincerà a lavorare concretamente alla mitica Casetta.

Nel frattempo l'estate sta declinando e si avvicina settembre. Spero mi torni la voglia di seguire i miei progettini artistici (pittura, bijoux, uncinetto, il mio libro di racconti, questo blog...) e di riprendere a cucinare le torte e altri manicaretti sfiziosi; a causa del grande caldo, infatti, ho accantonato tutto, ma questo non mi piace.

E voi, siete contenti che arrivi settembre?

Un bacio!


G.

martedì 4 agosto 2015

Il mio viaggio nelle Marche - seconda parte -

La città sotterranea di Camerano (Ancona)

Eccoci alla seconda parte del mio breve diario di viaggio nelle Marche. Siete pronti? Partiamo!

Martedì 21 luglio è stato un giorno di grande caldo. Io non mi sentivo molto in forma e il mio unico desiderio per quel giorno era rimanere in appartamento a mangiare ghiaccioli; tuttavia non volevamo perdere giorni preziosi per visitare la regione, così abbiamo deciso di recarci ad Ancona per una gita di un pomeriggio.



Purtroppo l'afa micidiale unita alla mia scarsa forma fisica non mi hanno permesso di apprezzare nel modo migliore questa città, ricca di scorci suggestivi e di opere d'arte. Più che visitare il mio è stato un trascinarmi stoicamente per vicoli e piazze facendo sforzi notevoli per non stramazzare al suolo. Così di questa gita conservo solo qualche sensazione ed alcune foto che, tra l'altro, non ho scattato personalmente.


La città è dominata dal grande porto pieno di enormi navi, pescherecci e uomini abbronzati ed indaffarati. E' bello fermarsi a guardare le attività di un porto importante come questo.



Vi si respira un'atmosfera rugginosa e sferragliante.
Ancona non è una città frivola nè dolce: mi è sembrata ruvida e un poco aspra, ma con un cuore nobile. Da visitare a piedi è faticosa: salite e scalette seminascoste portano il visitatore da un piano all'altro della città, sempre più in alto, sui colli.





Antiche porte celano tortuose scale che, passando attraverso ombrosi cortili deserti, conducono magicamente in un altro luogo della città.

Poi, all'improvviso, ecco apparire una chiesa o un monumento affacciato sul mare.





Naturalmente in quattro ore non è possibile vedere una città. Spero di tornarvi in futuro, magari con più tempo a disposizione e con un clima più mite.




Mercoledì 22 luglio abbiamo visitato Loreto.
La mole del famoso santuario, costruito sopra una collina, si fa ammirare da lontano, suscitando nel viaggiatore curiosità  e desiderio di scoprire cosa si nasconda tra quelle mura color ocra.



La zona circostante, ricca di verde, è molto bella e da lassù lo sguardo corre senza ostacoli fino all'azzurro del mare.


Tutto il fermento di vita si svolge nell'ariosa piazza antistante il maestoso santuario che merita di essere visitato, anche da parte di chi non è credente, per la ricchezza delle opere d'arte contenute e per l'atmosfera di solenne misticismo dalla quale si viene avvolti una volta varcato l'ingresso.



Venerdì 24 luglio, ultimo giorno.  Come sempre la giornata prima del ritorno a casa mi mette malinconia e una non ben definita frenesia di fare e vedere il più possibile; e, di solito, questo stato d'animo rovina le ultime ore di vacanza rimaste. Stavolta abbiamo deciso, un po' a caso, di recarci a Camerano, paese non lontano, nel quale, ci sembrava di aver sentito, ci fossero delle grotte. Va bene, andiamo alla grotte, ci siamo detti, almeno passeremo qualche ora al fresco.

 Alla fine, quella di Camerano è stata una visita molto bella ed entusiasmante: l'esperienza che mi è piaciuta di più, dopo quella della casa di Leopardi a Recanati.

Forse, come me, ignorate la vera natura delle grotte di cui si parla. Infatti noi pensavamo di dover salire su una collina, addentrarci in un bosco e scendere in quella che il dizionario definisce "cavità naturale sotterranea". Ma quelle di Camerano non sono affatto cavità naturali, bensì sono strade, piazzette, stanze, nicchie e chiese costruite dall'uomo nel corso di vari secoli:  si tratta di un vero e proprio paese ipogeo, misteriosissimo e non ancora del tutto esplorato, che si estende per chilometri sotto Camerano.


Gli abitanti del luogo hanno sempre saputo dell'esistenza delle grotte, infatti un vecchio detto afferma che "di Camerano ce n'è più sotto che sopra".

E' una visita che sorprende ed affascina, sin dal primo istante.
 Si entra nell'ufficio turistico, in un normale palazzo del centro, a fare i biglietti per le grotte; ogni ora parte un gruppo di circa 20 persone, capeggiato da una guida. Mentre si attende ci si chiede dove sarà l'entrata e quanta strada si dovrà percorrere per raggiungerla. Incredibilmente si apre la porta dietro la scrivania ( una porta normalissima che potrebbe benissimo nascondere la toilette ), e ci si trova come per incanto all'interno del borgo sotterraneo, con una temperatura di 14°, costante tutto l'anno.


Tutto il percorso è scavato nell'arenaria e nell'argilla, due materiali che creano piacevoli striature colorate sulle pareti. Nei punti più profondi del complesso è presente acqua purissima.
Secondo gli storici questa fantastica opera è frutto di secoli di scavi; lo dimostrano i vari stili e le tecniche diverse con cui sono stati lavorati gli elementi architettonici. Si va dalle nicchie più rozze e più antiche, a vere e proprie stanze con volte a botte o a crociera sorrette da pilastri decorati da bassorielievi raffiguranti simboli religiosi e massonici.

Probabilmente le grotte avevano una funzione abitativo-difensiva per gli abitanti, durante le incursioni nemiche provenienti dal mare, e rituale. Tra Medioevo e Rinascimento i palazzi delle principali famiglie nobili di Camerano, che sorgono sulla via principale, vennero collegati al  labirinto ipogeo tramite passaggi segreti.


Piantina del paese sotterraneo, sono visibili i collegamenti con i palazzi nobiliari e, all'estrema destra, lo sbocco sula mare


Sicuramente in questi ambienti, oscuri e misteriosi, venivano svolte attività che non dovevano essere fatte alla luce del sole, sotto gli occhi di tutti. Celebrazioni a carattere esoterico, riti massonici e riunioni della Carboneria durante il Risorgimento, avevano luogo qui sotto. Chissà quanti arcani segreti avrebbero da raccontare queste pietre millenarie!

Nel 1944, verso la fine della Seconda guerra mondiale, durante il passaggio del fronte, circa tremila persone trovarono protezione nelle grotte, dove vissero per diciotto giorni. La guida ci ha raccontato che anche la sua nonna era tra quei rifugiati e, nel corso della vita, le ha riferito molti aneddoti: in quei giorni disperati e pericolosi c'è chi lì sotto ha trovato il futuro marito, chi invece ha rotto un fidanzamento, chi ha partorito una bella bambina; segno che la natura, anche nelle condizioni più estreme e proibitive, trova sempre la maniera di rinnovarsi e perpetuarsi.


Se passate da quelle parti vi consiglio assolutamente di impiegare un paio d'ore per visitare la Camerano sotterranea! So che in alcuni periodi vengono organizzate anche visite serali a lume di candela, durante le quali le guide si concentrano sui miti e le leggende fioriti nei secoli attorno alle grotte. Un vero peccato non poterci più andare!




Bene amici, il mio viaggio è finito. Spero di avervi dato qualche spunto utile ad una eventuale vostra futura visita nelle incantevoli Marche!




A presto






Giorgia