venerdì 30 ottobre 2015

Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas

Leggere questo stupendo romanzo di Dumas è come salire su una carrozza guidata da un cocchiere esperto e trainata da quattro focosi cavalli: è una corsa mozzafiato, un viaggio avventuroso in cui i colpi di scena si susseguono incessantemente: si gioisce e ci si dispera, ci si commuove e ci si arrabbia, si sorride e si trema di paura; e alla fine, dopo questo vortice di emozioni, i cavalli rallentano il passo, il nostro infallibile cocchiere ci riporta a casa, sani e salvi, e noi non possiamo che ringraziarlo per averci condotto così sapientemente in un viaggio straordinario.

Ieri sera, dopo aver sfogliato l'ultima pagina e chiuso il libro sono rimasta, piena di ammirazione, a pensare alle eccezionali doti di narratore di Alexandre Dumas: la sua penna è precisa ed implacabile, come la vendetta del suo personaggio protagonista.
Nonostante le feroci critiche  ricevute nel corso dei secoli (troppo prolisso, scritto male, dialoghi inutilmente lunghi per scrivere più cartelle e quindi guadagnare più soldi...) Il Conte di Montecristo è un romanzo monumentale ed appassionante. La trama è complessa, e all'interno della stessa vengono sviluppate altre intricate sottotrame, ma alla fine Dumas riesce a tirare le fila di tutto senza cedimenti, con grande soddisfazione del lettore.

Gli innumerevoli personaggi sono perfettamente delineati nella loro umanità, conosciamo la loro vita, i pregi ed i difetti, ci affezioniamo anche a quelli  più malvagi. Non vi è, infatti, una netta contapposizione tra buoni e cattivi: come nella realtà la natura umana è mutevole e contraddittoria. Se un personaggio tradisce l'amico conosciamo i motivi del suo tradimento e partecipiamo al suo tumulto interiore.

Il romanzo è mastodontico, ma non fatevi intimorire dalle mille pagine perchè la lettura risulta scorrevolissima ed avvincente, anche grazie ai tanto criticati dialoghi. La scrittura cambia registro in maniera sapiente, passando dalla raffinata ironia alla spietata drammaticità; in particolare la descrizione della rovina di Villefort, narrata negli ultimi capitoli, è veramente toccante e, pur sapendo che egli è colpevole, non si può fare a meno di provare pena per lui e per la sua famiglia.


Stemma del Conte di Montecristo con il motto "Attendre et Espérer" (da Wikipedia)

La storia è nota. Siamo nella Francia del 1815; Edmond Dantès è un giovane aspirante capitano della marina mercantile, la vita gli sorride: ha 19 anni, è bello, intelligente, dolce e un po' ingenuo; ha un padre che lo ama molto, ed è pazzamente innamorato di Mercedes Herrera, la più graziosa ragazza di Marsiglia, che lo ricambia ardentemente.



 Ma, si sa: la felicità suscita l'invidia dei mediocri. Così, un brutto giorno, tre falsi amici decidono di giocare un brutto tiro ad Edmond, inviando alla gendarmeria una lettera anonima in cui il giovane viene denunciato per cospirazione contro il nuovo governo che aveva sostituito Napoleone, mandato in esilio. Il povero Edmond viene arrestato prorprio durante la festa per il suo fidanzamento con Mercedes, e rinchiuso per 14 interminabili anni nelle tetre prigioni del castello d'If, senza conoscere il motivo della sua incarcerazione. Qui, mentre sta cedendo alla disperazione e all'idea del suicidio, conosce l'abate Faria, un dotto prete italiano con cui stringe una profonda amicizia. L'abate è un filosofo, uno storico e uno scienziato, parla molte lingue; offre a Dantès la sua sapienza e lo aiuta a fuggire rivelandogli il nascondiglio di un tesoro rinascimentale custodito nelle grotte dell'isola di Montecristo. Per dieci anni  Edmond viaggia, studia, prepara minuziosamente la sua vendetta. Infine, divenuto ricco e colto, torna in Francia con il fascinoso nome di Conte di Montecristo e compie la sua inesorabile missione.

Potrei scrivere ancora molte cose su questo libro, ma non voglio annoiarvi e non voglio svelarvi qualche colpo di scena, nel caso decidiate di leggerlo.

Cosa dire, infine, del Conte? Io l'ho trovato un personaggio indimenticabile, meraviglioso. Intelligente, forte, raffinato e disincantato dalla vita, enigmatico e misterioso; spietato, freddo e inflessibile con i nemici; generoso e magnanimo con gli amici; dolce, delicato e protettivo con le donne che lo amano. Insomma, un vero eroe romantico.

 Ecco, come avrete capito, questo romanzo mi ha conquistata completamente. Nonostante tutti i suoi difetti, veri o presunti,  quando alla resa di conti con i suoi antichi nemici, ormai distrutti, di fronte ai loro volti pallidi e alle loro labbra che balbettano: "Ma tu chi sei?", il Conte, con uno sguardo di fuoco, risponde: " Io sono... io sono Edmond Dantès!", noi, smaliziati lettori di oggi, esattamente come quelli che ci hanno preceduto, anche se consciamo tutta la storia e anche se sappiamo che sarebbe arrivato quel momento ( in verità non aspettavamo altro!) ci emozioniamo e palpitiamo insieme ai personaggi.



A presto!



G.



lunedì 26 ottobre 2015

Il mio menù dell'I.D. - giornata dell'indipendenza alimentare - Edizione autunno



Eccoci alla pubblicazione delle ricette che ho scelto e preparato per  l'edizione autunnale dell'Independence Day, il giorno dell'indipendenza dalla grande distribuzione e della celebrazione dell'autoproduzione. Per chi non sapesse ancora di cosa si tratta, in questo blog è spiegato tutto.

Anche questa volta il mio menù è interamente vegetariano. Come da regolamento tutti gli ingredienti sono acquistati al mercato dei contadini, oppure direttamente dal produttore o al negozio bilogico, le erbe aromatiche provengono dal mio terrazzo.

Iniziamo dalla colazione, fatta con una tazza di caffè macchiato con latte di riso e soia biologico e una bella fetta di crostata di farina integrale, noci e marmellata di fichi autoprodotta.



La crostata è molto semplice da preparare. Ecco come ho fatto:

Ingredienti:
300 g di farina integrale
80 g di noci sgusciate
120 g di zucchero di canna
2 uova (bio, galline felici di una signora del paese)
200 g di burro
1 pizzico di sale
scorzetta di limone (non trattato)
marmellata di fichi (autoprodotta)

Tritare le noci nel frullatore fino a ridurle a una simil-farina e unirle alla faina integrale, sale, scorza di limone e zucchero; impastare con il burro tagliato a dadini e le uova. Quando l'impasto risulta liscio ed omogeneo formare un panetto, avvolgere con pellicola e mettere in frigo per almeno un'ora.
Trascorso il tempo, stendere la pasta fino ad ottenere un disco sottile, adagiare in una teglia con carta da forno e cospargere di marmellata, quindi decorare con le classiche striscioline di pasta della crostata. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 25 minuti.

Per pranzo ho scelto come ingrediente principale la regina dell'autunno: la zucca! Ho preparato un risotto utilizzando riso Vialone Nano (prodotto tipico della Bassa Veronese) regalatomi dal produttore (Gabriele Ferron) con la zucca e radicchio rosso di Verona.


Per un risotto squisito è necessario preparare prima un buon brodo vegetale, così ho fatto io.

Ingredienti:
500 g di zucca
1 scalogno piccolo
1 radicchio rosso piccolo
1 rametto di rosmarino
brodo vegetale
sale
pepe
olio evo
formaggio Grana o Parmigiano a piacere

Ho tagliato la zucca a dadini e l'ho messa a soffriggere in una padella con olio, scalogno. sale, pepe e rosmarino.



 Dopo 10 minuti circa ho aggiunto il radicchio ed un mestolo di brodo, lasciando ammorbidire bene le verdure.




Quindi ho versato il riso, ancora brodo e ho fatto cuocere per circa 18-20 minuti, mescolando sempre ed aggiungendo brodo fino a cottura ultimata.
In questo piatto l'amarognolo del radicchio crea un piacevole contrasto con la dolcezza della zucca.



Infine, per cena ho realizzato dei panzerotti di farina di farro con ripieno di pomodori, melanzane e tofu, cotti al forno, seguendo una ricetta molto riuscita di mia sorella, modificando solo il ripieno. Purtroppo mia sorella non si ricordava le dosi degli ingredienti per la pasta, quindi ho dovuto fare un po' "a occhio". In ogni caso per delle esperte cuoche autoproduttrici come voi non sarà difficile realizzarla ;-)

Ingredienti per la pasta simil-brisè:
farina di farro (circa 230 g per 8 piccoli panzerotti)
3-4 cucchiai di olio evo
acqua quanto basta per impastare
sale

Per il ripieno ho preparato un sugo di pomodori, melanzane, basilico, origano e peperoncino, aggiungendo poi del tofu tagliato a dadini.



Dopo aver lasciato riposare la pasta in frigo per mezz'oretta, l'ho stesa molto sottile e l'ho divisa in triangoli.



Li ho farciti con il sugo e poi li ho arrotolati e chiusi ben bene, pennellando la superficie con un po' d'olio. Quindi li ho infornati a 180° per 20 minuti.



Ce li siamo pappati tutti con un contorno di patate lesse profumate con timo fresco. Una cena deliziosa!

Appuntamento alla prossima edizione invernale dell' I.D. che sarà domenica 16 gennaio 2016.



Un saluto a tutti!



G.




giovedì 22 ottobre 2015

Marmocchi presuntuosi

Negli ultimi tempi sto avendo parecchie esperienze negative con le persone con cui mi trovo ad interagire nel corso delle mie attività quotidiane. Mi sto rendendo conto che tanta gente che si reputa matura, corretta, altruista, responsabile ecc., in realtà è immatura, corretta solo per ciò che riguarda i propri interessi, egoista ed egocentrica, irresponsabile  perchè se compie un'azione e tutto va bene si prende i meriti, se invece qualcosa va storto la responsabilità viene scaricata sugli altri alla velocità della luce.

Molti ventenni di oggi, poi, sono insopportabili.
Cocchi di mamma, mantenuti e senza esperienza, credono di essere dei genietti, pretendono tappeti rossi ovunque, vogliono tutto e subito. Ma da chi sono stati cresciuti questi ragazzi?!

L'altro giorno uno di questi marmocchi, ventiduenne, mi ha fatto veramente arrabbiare.
Contattato per una breve collaborazione lavorativa, inizia subito con le pretese. Questo non gli va bene, quello nemmeno, il tutto detto con un atteggiamento presuntuoso a cui io mi sforzavo di non far caso, sorridendo e cercando di fare qualche battuta. Ma lui niente: era entrato nella parte del grande professionista serio; una posa che sarebbe stata anche apprezzabile in un cinquantenne affermato, ma che in un ventenne appena uscito da scuola, risultava francamente ridicola... e a me, che sono buona, suscitava un po' di tenerezza. La bonaria tenerezza si è trasformata in desiderio omicida quando, per 0,75 (settantacinque!) centesimi che mancavano dal suo rimborso spese ha piantato una grana che non finiva più! Gli ho dato i soldi e sono stata zitta. Ma, nella mia testa, meditavo. Dopo un po' ho deciso di parlargli. Molto tranquillamente e con gentilezza gli ho detto che il suo comportamento non mi era piaciuto e che per 75 miseri centesimi rischiava di perdere la collaborazione. Se era vero che lui aveva bisogno di acquisire fiducia in me, era altrettanto vero che anche io dovevo capire se lui sarebbe stato un collaboratore degno di fiducia, visto che fino a quel momento tutta la sua attività si era limitata alle continue pretese. Pensavo che avrebbe capito e che, forse, si sarebbe persino scusato... Macchè! Scherziamo?! Mi ha risposto che lui non ha bisogno di dimostrare niente a nessuno, non ha bisogno nè di collaborazioni nè di imparare perchè sa già tutto!
Bene, allora visto che sai già tutto, sai anche dov'è la porta.  Adios!


G.


P.s.  "Signore, non vi capisco," replicò Montecristo "e quando anche vi capissi, parlereste sempre troppo forte. Qui siete in casa mia, signore, e qui io solo ho il diritto di alzare la voce al di sopra degli altri. Uscite, signore!"
E Montecristo mostrò la porta ad Albert con uno splendido gesto di comando.

Da: Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas, Oscar Mondadori, pag. 864.


Ecco, questa citazione ci sta benissimo... Meraviglioso Conte di Montecristo! Presto ve ne parlerò.



 

giovedì 15 ottobre 2015

Si avvicina Natale... Dal mio laboratorio qualche idea per un regalo unico



Un video fatto lo scorso anno per presentare i miei dipinti alla mostra-mercato di Natale...
 Quest'anno non mi servirà :-(
Quindi lo metto qui.

domenica 4 ottobre 2015

Mercatini, croce e delizia

Il mio banchetto oggi a Mantova

Benritrovati amici!
Sono da poco tornata dal mercatino di Mantova. Per fortuna il tempo, che era previsto pessimo, invece ci ha graziati e alla fine è stata una bella giornata




Da qualche mese non scrivo di mercatini, perchè in realtà avevo poco da dire, visto che durante tutta l'estate non ne ho fatti. 
Mercatini, mercatini... croce e delizia. Se ne faccio molti, mi stanco e mi stufo, se ne faccio pochi mi mancano. Ultimamente non è un gran periodo per me, da questo punto di vista. Inaspettatamente sono stata esclusa dalla mostra-mercato natalizia a cui ho partecipato negli ultimi anni... e qui ci sarebbe da fare un luuuuungo discorso, ma lasciamo perdere. Ci sono rimasta male e ora sto cercando eventi alternativi. Sapete, per un mercatinaro non fare mercatini a dicembre è  un fatto piuttosto grave.

I miei orecchini in carta riciclata

Ho mandato varie mail per chiedere informazioni su modalità di partecipazione a mercatini qua è là. Ebbene, una volta si diceva: chiedere è lecito, rispondere è cortesia. Probabilmente la cortesia è passata di moda, visto che fino ad ora non ho ricevuto nessuna risposta.

Comunque oggi mi sono divertita: ho avuto poche clienti, ma buone. Ragazze che hanno apprezzato veramente le mie crezioni ed hanno capito lo spirito con cui le penso e le faccio.


I miei orecchini all'uncinetto, l'animaletto a sinistra è un porta fortuna fatto da mia mamma


In queste settimane è esplosa in me la passione per gli orecchini lavorati all'uncinetto. Non è un'idea particolarmente originale, lo so, se ne vedono tanti in giro, però io li ho scoperti adesso e mi piace tantissimo crearli.



Oggi ho sfoggiato il nuovo striscione e i sacchettini in carta da pacco tutti confezionati da me...
E questo è stato il mio coloratissimo prenzo vegano.




Un abbraccio e buona settimana a tutti!


G.