martedì 17 maggio 2016

Giornata Vanitosa a Villa Valmarana



Domenica 8 maggio sono stata con la mia bancarella a Vicenza e precisamente nella cinquecentesca villa Valmarana, nell'ambito di un evento denominato Giornata Vanitosa . La villa è il primo edificio progettato in autonomia dal grande architetto Andrea Palladio. La bellezza del luogo valeva una visita al mercatino, approfittando dell'ingresso gratuito, solo in occasione dell'evento.






 La giornata è stata soleggiata e splendida fin dal mattino, la villa bellissima, gli espositori hanno proposto creazioni di qualità ed allestimenti accattivanti, il bar interno ha offerto per tutta la giornata ottime brioches vegane con cappuccino di soia e per pranzo sostanziosi panini vegetariani. Eppure tutte queste chiccherie non sono bastate ad attrarre i visitatori che, al contrario, sono stati scarsi. Di sicuro se fossimo andati a sbirciare nel vicino centro commerciale li avremmo trovati tutti lì.

Peggio per loro!

Io mi sono goduta la giornata, in un questo posto  antico e meraviglioso.
Ogni tanto lasciavo il mio banchetto per andare ad ammirare le stanze affrescate nelle quali erano collocati i sessanta espositori.






Sulla mia bancarella hanno debuttato le borse estive in cotone con le immagini vintage che ho realizzato ultimamente con la macchina per cucire. Nessuno le ha acquistate, ma a me piacciono molto e danno un bel tocco di colore a  tutto l'allestimento.



Sono sempre più affezionata  alla mia creatura Oltremare bijoux. Comincio a crederci e mi piace esprimermi in questo modo.



Nei "tempi morti" del mercatino ho cucito questo paio d'orecchini che ho chiamato Coraline.



Purtroppo la Giornata Vanitosa che attendevo da mesi è passata velocissimamente; la sera sono stata l'ultima a smontare tutto per godermi il più possibile la luce del tramonto nelle grandi e lumisose stanze della villa,  ormai vuote, silenziose e un po' misteriose.

Chissà se a villa Valmarana c'è un romantico fantasma?



A presto, con nuove avventure!



G.

giovedì 12 maggio 2016

Aggiornamenti Tegolino



Grazie a Valentina, Emanuela, Silvia e a tutti gli altri che hanno pensato a Tegolino... Oggi aggiornamenti importanti!

Tegolino avrebbe dovuto affrontare l'intervento per l'ernia diaframmatica domani, invece è stato operato d'urgenza martedì in tarda mattinata.
 Inizialmente il nostro morale era a terra perché gli stessi veterinari ci avevano detto di non farci illusioni: il micio sarebbe potuto morire sotto i ferri.
 Siamo stati in ansia fino alle 16 del pomeriggio, poi la notizia: Tegolino era ancora vivo!!! La prognosi riservata per 48 ore.
 Il gattino ha passato la prima notte, poi la seconda, sempre in clinica e oggi è tornato a casa!!!

Eccolo!


E' un po' contrariato... Eh vorrei vedere voi! A stare in gabbia, quasi fermo immobile, per venti giorni, con il collare elisabettiano che  impedisce di fare tutte le operazioni di pulizia del pelo che fa normalmente un gatto serio!

Non pensavamo che ce l'avrebbe fatta, invece è vivo. I veterinari hanno detto che era in uno stato pessimo e forse il polmone maggiormente coinvolto non riprenderà più a funzionare normalmente, tuttavia potrà vivere ugualmente, trnquillo, in casa.
Non bisogna mai perdere la speranza.

Sabato andrò a trovarlo.
 Continuate a fare il tifo per lui, ne ha bisogno.



A presto, amici!


venerdì 6 maggio 2016

Forza Tegolino!

Amici, qualche settimana fa vi avevo raccontato l'avventura di Tegolino, questo bellissimo giovane micio portato a casa mia da un allievo del mio compagno che lo aveva trovato per strada. Il micio sembrava affetto da una bronchite, lo avevo tenuto tre giorni e poi era stato preso da mia sorella che infine lo ha adottato. Sembrava una storia conclusa bene, invece stamattina abbiamo ricevuto una brutta notizia.
Nonostante le ripetute cure di antibiotico, la bronchite persisteva, così in mattinata mia sorella ha portato Tegolino di nuovo dal veterinario e lì, dopo una radiografia, la diagnosì è stata: ernia diaframmatica probabilmente dovuta a un trauma. Si tratta di una patologia molto grave in cui, per cause congenite o spesso traumatiche, il diaframma si rompe e gli organi contenuti nell'addome si versano nel torace comprimendo il cuore e i polmoni. La terapia è sempre chirurgica, ma l'intervento è complesso, perciò esiste un'alta probabilità che l'animale non sopravviva. Senza operazione, con il passare dei mesi, la sua salute peggiorerebbe fino a portarlo alla morte, quindi la sua unica possibilità è che l'intervento riesca.
 L'operazione  è stata fissata per venerdì prossimo. Mia sorella è molto dispiaciuta.
Povero Tegolino, non sa cosa lo attende.

Non si può far altro che sperare che la buona stella che lo ha salvato dalla strada continui ad accompagnarlo, anche venerdì e nel post operazione perchè c'è un forte pericolo di complicazioni.

Inviate pensieri positivi per lui!
Forza Tegolino!!!

giovedì 5 maggio 2016

Perché faccio mercatini?

Opera di Ignacio Diaz Olana, "I pettegolezzi puniti"
Eccomi oggi con un post un po' polemico, un po' sfogo-confessione, un po' il resoconto dell' Arsenale Vintage Market che si è svolto il 15, 16, 17 aprile all'interno del cortile e dei padiglioni dell'ex arsenale asburgico di Verona. Insomma un guazzabuglio di argomenti e idee.

Per quanto riguarda il Vintage, ero alla mia seconda partecipazione e devo dire che, anche se la scorsa edizione a mio parere ci fu una maggiore affluenza di pubblico e una minore difficoltà nel vendere le proprie creazioni, quest'anno mi sono divertita... Già, tutto bello se non fosse per le malelingue delle immancabili vipere che non perdono occasione di mostrare, con i loro veleni camuffati da sorrisi, quanto sono sciocche. Ma di questo succulento argomento scriveremo poi.




Il mio banchetto



Le creazioni

Avevo preparato tante nuove creazioni: bijoux e borsette confezionate con la mia nuova macchina per cucire. Negli ultimi mesi mi sono appassionata a nuove tecniche artigianali e sono contenta perché, esercitandomi costantemente, ho scoperto che con una buona padronanza di questi mezzi posso realizzare bigiotteria originale, pezzi unici che mi permettono di alzare la qualità dei prodotti Oltremare.



Queste borsette abbinate agli orecchini sono state i prototipi di una nuova linea che ho in mente, dedicata ai nostri amici animali. Linea I Cagnolini!







Borsette di piccole-medie dimensioni, in cotone, con chiusura clic-clac e tracolla regolabile, pensate appositamente per le proprietarie di cani. La passeggiata con i nostri amici pelosi è un'attività che facciamo quotidianamente e spesso non ci va di portarci dietro la borsa perchè troppo pesante o ingombrante... Ma dove  mettere le chiavi di casa, cellulare e scorta di sacchettini raccolgli-pupù? Ecco la soluzione! Questi borsellini sono super carini, mi piacciono molto; uno l'ho tenuto per me, gli altri li ho venduti; a chi? Naturalmente a signore e ragazze con cani al seguito.

Poi ho creato parecchi bijoux nello stile classico Oltremare, romantico e rétro, utilizzando le tecniche del ricamo con perline e del soutache.








Questa piccola parure composta da orecchini, anello e collana con ciondolo è completamente cucita a mano, il mini cammeo è ricavato tramite stampo da un pendente che appartiene a mia madre.
















Il festival vintage

La fiera era piccola ma ben organizzata. Nel primo padiglione si trovavano gli espositori di abbigliamento, accessori ed arredamento vintage vero, ecco, diciamo gli espositori di serie A; nel secondo padiglione, quello dov'ero io, c'era il remake, cioè creazioni che si rifanno a quelle di epoche passate, rifacimenti insomma.





Nel padiglione due era situato anche un piccolo palco per dimostrazioni e presentazioni, e una caffetteria con annessa pasticceria... Uh la pasticceria! Che torte,  quante ne ho mangiate! Il dolce Foresta Nera con pan di spagna al cacao, panna e amarene me lo sono sognato tutte le notti! Per fortuna il festival è durato solo tre giorni, altrimenti sarei stata ricoverata per iperglicemia grave.


Nel cortile erano posizionati i banchetti del cibo, panche, tavoli e un palco grande per la musica dal vivo.
 L'unica pecca è stata forse la mancanza di vigilanza all'interno dei padiglioni nei quali, in un momento di ressa di domenica mattina, alcuni borseggiatori sono riusciti a rubare i portafogli ad una coppia di amici miei che era passata a trovarmi. Fortunatamente i portafogli sono stati ritrovati quasi subito, ovviamente privi di soldi ma con all'interno i documenti, gettati in una siepe fuori dall' Arsenale.


Le vipere e l'unicorno


E ora veniamo all'argomento "vipere".
Senza offesa per questi dignitosissimi animali di cui ho sentito  parlare fin da piccola dai montanari della Lessinia, imparando così che si tratta di creature schive, tendenti a mordere solo se accidentalmente disturbate. Al contrario delle "vipere" umane che, nonostante uno si faccia i cavoli suoi tentando con ogni mezzo di evitarle, queste vengono a cercarti, insistono, ti chiedono l'amicizia su facebook (allo scopo di controllarti) ma non solo, si fingono disponibili, sorridenti, complimentose e poi, appena girato l'angolo parlano male o fanno di peggio. Io mi chiedo spesso perché certa gente metta in atto questi comportamenti,  talmente contorti da  far sospettare un disturbo di personalità multipla! Per quale motivo criticare alle spalle, screditare qualcuno che non ti ha fatto nulla di male?



Ho smesso di partecipare ai mercati nella mia città proprio per non avere nulla a che fare con loro; sono stata esclusa dalle varie associazioni di super-guru-della-creatività, e di questo me ne infischio: sono abituata all'esclusione fin da bambina, oggi mi piace essere libera, mal sopporto vincoli, obblighi sociali e cene di classe; ho cercato alternative, a volte non molto convenienti, pur di continuare a seguire una piccola passione iniziata per gioco, ma diventata con il tempo importante per me. Infatti questa bazzecola di creare cosine fatte a mano è il risultato di un lungo, accidentato e sofferto percorso personale. Certo, alcune persone arrivate ad un certo punto del cammino, scrivono poesie e vincono il premio Nobel, ma siccome non tutti siamo Eugenio Montale, io mi accontento di fare mercatini con i mei bijoux.

Ora, non vorrei passare per visionaria, ma vi voglio raccontare una cosa.
Chi legge il mio blog sa che attribuisco molta importanza ai messaggi dell'inconscio che si manifestano tramite i sogni. Bene, prima di iniziare l'avventura dei mercatini, circa due anni fa, feci un sogno che mi rimase impresso nella memoria. Mi trovavo in riva ad un lago quando, all'improvviso, uno splendido unicorno bianco emerse dalle acque e mi donò un pesce d'argento che teneva in bocca.


Luca Longhi, Giovane donna con unicorno, olio su tavola, 1535-40

All'analisi il sogno risultò ricchissimo di elementi con valore positivo, simboli di rinascita, rinnovamento e rigenerazione. L'unicorno compare raramente nei sogni, ma quando appare è un buon segno. Esso rappresenta il bisogno di ritagliarsi uno spazio per sè, è l'espressione del mondo interiore del sognatore, simboleggia gli aspetti psichici legati alle emozioni più pure, il desiderio di bellezza, il senso di meraviglia verso la vita, l'integrità personale. Il colore bianco del manto richiama il passaggio da uno stato ad un altro, indica una rinascita ed un cambiamento capace di portare nuova energia e maturità.Un elemento molto ricorrente nei sogni è invece il lago (o in generale uno specchio d'acqua) che è il simbolo stesso dell'inconscio e annuncia il bisogno profondo di immergersi nella realtà dei propri sentimenti per comprendere ed accettare alcuni aspetti di sè oppure liberarsene, è il canale aperto con l'io più profondo, un luogo dove trovare protezione e riacquistare le energie. Gli animali o gli esseri fantastici che emergono dalle acque sono aspetti che dall'oscurità dell'incoscio giungono in superficie allo scopo di dare sostegno al sognatore, oppure che stanno agendo silenziosamente per apportare benefici. Infine, il pesce può simboleggiare elementi sconosciuti che stanno venendo alla luce della coscienza, sono di solito aspetti vitali, bisogno urgente di cambiamento.
Un sogno molto bello, quindi.
A questo punto voi penserete: ok, tutto questo popò di simboli e interpretazioni sono serviti a dirti che il tuo destino è fare i mercatini dell'artigianato alla sagra del paese?


Non so dirlo con certezza. Ma pochi giorni dopo quel sogno cominciai a tirare le fila di molti mesi di lavoro sotterraneo e segreto che avevo fatto: tutto il mio flusso creativo che fino ad allora si era disperso in mille rivoli improduttivi cominciò ad incanalarsi verso una direzione precisa,  mi sentii pronta per uscire alla luce del sole. In pochi giorni creai il mio marchio, mi procurai il necessario per fare un banchetto, mi iscrissi al primo mercatino con i bijoux e fui felicissima.

In realtà non so perchè mi piace impiegare tante ore della mia vita per creare inutili oggetti, e so ancora meno perché sono attratta dal fatto di alzarmi alle sei del mattino per andare con un tavolino in una piazza e stare lì dodici ore sotto il sole o con la nebbia allo scopo di ricevere qualche complimento e molte critiche... Veramente, non lo so. Immagino sia come per chi si impegna tanto in uno sport ma non sarà mai un campione o come per chi suona uno strumento ma non si esibirà mai alla Scala. C'è la soddisfazione di fare, fare qualcosa con le proprie mani. Perché questa soddisfazione, spesso coperta dalla frustrazione, dalla delusione per la fatica mal spesa, si rinnovi e risorga  dopo ogni passo falso, rimane per me un enigma.

Quindi, care vipere, dai scendete dal trono! Invece di criticare e dare giudizi senza sapere nulla, perché non cercate di conoscermi un po'? Perchè non mi spiegate come mai vi piace fare mercatini con le vostre cosine? 
Certamente scopriremmo tanti aspetti che ci accomunano, poichè, volenti o nolenti, alla fine, siamo tutti banalmente simili.


G.



martedì 3 maggio 2016

Macchie di muffa su un dipinto

Verso di un dipinto con attacco fungino, attualmente in restauro
Questo post nasce per rispondere alla domanda fattami da una lettrice del blog, che mi ha chiesto un rimedio casalingo per togliere la muffa dal retro di un dipinto olio su tela di sua proprietà.

Premetto che di rimedi casalinghi  su come togliere le macchie dai tessuti ce ne sono molti: acqua e alcool, sale e aceto, per esempio. Tuttavia qui si parla di un dipinto su tela che è un manufatto eterogeneo, molto delicato, composto da materiali diversi legati tra loro. Di conseguenza non possiamo pensare che sia una buona idea strofinare la tela con il sale e poi lavarla sotto il rubinetto come faremmo per una maglietta di cotone perché questo causerebbe la distruzione del dipinto!

Le muffe sono un tipo di fungo in grado di attaccare materiale di origine vegetale come tessuti, legno, carta per nutrirsi sia degli elementi di riserva delle cellule (amido, zuccheri) sia dei componenti della parete cellulare. L'attacco può fermarsi in superficie o penetrare tra le fibre. Il biodeterioramento si manifesta con formazione di macchie, perdita di colorazione e, infine, riduzione della resistenza meccanica del tessuto. Talvolta le ife possono raggiungere la pellicola pittorica causandone il distacco.

I fattori che influenzano lo sviluppo degli attacchi sono:
-elevata umidità (fattore principale)
-scarsa ventilazione
-temperatura elevata
-poca o troppa luce
-presenza di sporco o matariale biologico sul substrato.

I quadri non andrebbero mai appesi su pareti umide e ci dovrebbe sempre essere circolazione d'aria tra il dipinto e il suo appoggio. Perciò, dopo un eventuale intervento di restauro e rimozione della muffa dalla tela, questa andrebbe collocata in un ambiente meno umido di quello in cui era stata fino a quel momento, perchè il problema potrebbe ripresentarsi.
La luce, invece, provoca fenomeni di fotodegradazione, causando la scissione delle macromolecole dei materiali organici favorendo e velocizzando così gli attacchi da parte dei microrganismi.


Intervento tipo 

Guarda caso, in questi mesi sto lavorando su una tela che presentava macchie di muffa sul verso (retro) oltre che una consistente patina di sporco. Fatte le valutazioni del caso e le prove necessarie, dopo aver staccato la tela dal telaio e protetto il recto (fronte) del dipinto con carta giapponese, ho deciso di iniziare pulendo meccanicamente con un apposito raschietto tutta le tela.


A destra la parte pulita

 Quando si eseguono queste operazioni è bene utilizzare guanti e mascherina, evitando di respirare le polveri (attenzione alle reazioni allergiche!) ed aspirare sempre scrupolosamente i residui. In seguito ho nebulizzato la tela con un biocida adatto.


La tela pulita e disinfettata

In conclusione, pur sapendo che probabilmente deluderò la lettrice che si aspettava una soluzione al suo problema, ritengo che dare consigli generici su un intervento di restauro senza vedere il quadro sia rischioso e poco professionale, come per un medico prescrivere una cura senza visitare il paziente.

Ogni dipinto è diverso, bisogna tenere conto della tecnica con cui è stato eseguito, dei materiali costitutivi e del suo stato di conservazione. Inoltre è necessario essere in grado di effettuare le operazioni richieste: una mano non esperta potrebbe causare danni anche passando semplicemente il raschietto sulla tela per togliere lo sporco.

Invito comunque  Roberta a mandarmi via mail ( lab.oltremare@gmail.com) le foto del dipinto: forse riuscirò a darle qualche consiglio utile; oppure, se il dipinto è importante e ne vale la pena, la cosa più saggia sarebbe quella di rivolgersi ad un restauratore della sua zona.

Aspetto notizie!


A presto




G.